Vivere la tua bellezza è possibile. E quando parlo di bellezza intendo riuscire ad essere nello stato d’essere di bellezza, perché come ho spesso scritto nei miei articoli, la bellezza è solo uno stato d’essere.
Non è ciò che vedi che rende quella determinata cosa bella, ma è ciò che senti in accordo a ciò che vedi che assume il significato di bella o brutta.
Se vedi per esempio una scarpa, è solo una scarpa. Ma è l’emozione che associ a quella scarpa che la fa diventare bella o brutta.
Per questo motivo la bellezza nasce da un sentire.
Al sentire sono quindi collegate le tue emozioni, ma anche una certa consapevolezza e certi pensieri.
Quando ti osservi e ti guardi allo specchio, la prima cosa da fare per testare la tua bellezza è domandarti: “Come mi sento guardandomi“?.
Se provi uno stato di rifiuto e di sdegno, hai a che fare con il tuo sé critico. Il tuo sé critico continua sempre a farti vedere la realtà per come l’hai conosciuta e purtroppo l’hai fatta diventare consapevolezza.
Per esempio se hai associato il significato di bei capelli solo al riccio e sei nata liscia, riconoscerai la bellezza solo nel capello riccio.
Il compito del tuo sé critico è quello di renderti dipendente da emozioni che ti portano a vivere stati d’essere quali: vergogna, sensi di colpa, giudizio(senso critico del sé) e vittimismo.
Lo fa perché è l’unico metodo che ha per avere potere e vivere costantemente dentro di te.
Se ti piaci e stai lì a vantarti troppo, hai a che fare sempre con il tuo sé critico. L’arroganza e la presunzione, sono ancora più pericolosi dei sensi di colpa, del vittimismo.
E’ più alleato al giudizio e genera spesso invidia e gelosia.
Allora cosa fare?
Vivere la tua bellezza significa solo riuscire a vedere l’immagine che il tuo specchio riflette. Significa accettare quella immagine di te. Significa solo staccarti emotivamente da ogni forma di pensiero che porta ad avere a che fare con il tuo sé critico che vive solo nello stato emozionale.
Vivere la tua bellezza significa esercitarti a dire: “Io sono ciò che sono“. E la risposta alla tua domanda iniziale non deve essere collegato ad emozioni di bello, brutto, bene, male. La risposta a quel sentire deve essere: “Presente! Mi sento presente!”.
Diversamente stai ancora lì a correre dietro alle tue insicurezze e dietro ai giudizi degli altri. Doni potere all’altro e allo stesso tempo nutri il tuo sé critico che ti sussurra: “te lo avevo detto, non hai speranza! Sei una povera illusa!”
Il vero e principale nemico della tua bellezza è solo il tuo sé critico. Prima lo disciplini, prima comprendi come manifestare la tua bellezza. Smettere di dargli potere è la chiave per permetterti di ESSERE e di esprimerti nella tua autentica bellezza.
La tua bellezza non ha niente a che fare con la scarpa con il tacco alla moda, con lo shatush ai capelli e quant’altro ancora; perché tutto questo ti porta a creare pensieri legati ad emozioni come per esempio: “sto bene? Sto male?”. Stai invitando a nozze il tuo sé critico in questo modo.
La tua bellezza ha solo a che fare con la tua capacità di essere presenza e si acquisisce nell’accettare ciò che sei, senza cadere nello stato emozionale che porta ad attrarre la sua polarità.
Qualunque cosa sei…sei. E finalmente permetti di Essere.
Prima ti accetti, prima permetti alla tua vera te di uscire fuori.
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